L'indagine S & P di Global Financial Literacy Literacy la definisce come la capacità di comprendere concetti finanziari essenziali nel prendere decisioni informate sul risparmio, sull'investimento e sul prestito. Il sondaggio ha chiesto agli intervistati una serie di domande sull'alfabetizzazione finanziaria. Ecco un esempio. Supponiamo che tu abbia dei soldi. È più sicuro mettere i tuoi soldi in un'azienda o in un investimento, o mettere i tuoi soldi in più imprese o investimenti? La risposta è ovvia a chiunque abbia familiarità con la diversificazione del rischio.
I 10 Paesi più finanziariamente alfabetizzati (%)
1. Danimarca: 71%2. Norvegia: 71%
3. Svezia: 71%
4. Canada: 68%
5. Israele: 68%
6. Regno Unito: 67%
7. Germania: 66%
8. Paesi Bassi: 66%
9. Australia: 64%
10. Finlandia: 63%
Al livello più alto, l'alfabetizzazione finanziaria in tutto il mondo appare la più forte in paesi con economie sviluppate e avanzate, in particolare l'Europa occidentale e paesi di lingua inglese. Non ci sono paesi in Sud America dove oltre il 50% delle persone sono analfabete finanziariamente, e troviamo solo un paese in tutta l'Africa.
Ecco un esercizio stimolante. Se confrontiamo questa mappa con quella per la povertà estrema in tutto il mondo. Non sembra esserci una chiara correlazione tra povertà e alfabetizzazione finanziaria. Dopo tutto, ci sono molti posti con pochissime persone estremamente povere, come la Russia e la Cina, eppure questi stessi posti hanno anche tassi di alfabetizzazione finanziaria estremamente bassi. Ciò significa che le persone povere non sono necessariamente analfabete finanziariamente, e nemmeno i ricchi.
Ma non c'è altro posto al mondo con differenze così ampie nella cultura finanziaria come l'Europa. Il continente è ancorato da un gruppo di paesi ad alto punteggio in Scandinavia, in particolare Norvegia e Svezia (entrambi hanno segnato il 71%). In effetti, i paesi dell'Europa nord-occidentale sembrano dare il meglio nell'Indagine sull'alfabetizzazione finanziaria, e più a sud appare, peggiore è la situazione. Il Portogallo gestisce una percentuale del 26%, la peggiore di tutta l'Europa occidentale. Il blocco orientale, nel frattempo, ha alcuni problemi evidenti e sconcertanti, con nessun paese est o sud dell'Ungheria che ha ottenuto più del 50%.
